UNICREDIT Palermo. Capi e capetti che……….

Capi e capetti …. seconda parte…

A volte … ritornano…. anzi … ritorniamo sull’argomento..

-COMUNICATO DELLA R.S.A. UNICREDIT PALERMO-

Accade che, sempre più spesso, chi è preposto alla gestione di un Ufficio/Servizio e, conseguentemente, oltre alla responsabilità di organizzare gli aspetti lavorativi dello stesso, ha anchel’onore (perché tale è) e l’onere della gestione delle risorse ivi assegnate, assuma comportamenti non sempre improntati a corrette regole di professionalità. Dispiace tornare sull’argomento, già sollevato in passato, ma è sempre più evidente la discrasia esistente tra i comportamenti del “Capo” e del ….capetto. E ci riferiamo, segnatamente, a strutture della Region e di altre società del Gruppo insistenti su piazza.

Il primo, il “Capo” appunto, riesce ad amalgamare le diverse sensibilità presenti in un gruppo di lavoro, esaltandone e valorizzandone le professionalità, con il risultato di motivare la squadra che “dirige”. Lo fa con criteri il più possibile oggettivi, non facendosi influenzare da fattori “esogeni” e adottando comportamenti che suscitano stima e rispetto.

Andiamo al “capetto”. Spesso trattasi di persona dalle dubbia capacità, se non tecnico/professionali certamente afferenti la gestione delle risorse. Ha una visione …. come dire … un po’ feudale delproprio ruolo, pensa di gestire un orticello e si fa influenzare – lui si – da …. fattori “esogeni”. Per quanto ovvio, non suscita né stima né rispetto e crea un clima negativo che non porta a nulla di buono.

Non vorremmo che dopo “uomini o caporali” il dilemma sia “Capi o capetti”?

La categoria dei Capi, per fortuna, è la maggioranza, quella dei capetti, per fortuna, è la minoranza.
Ma i capetti comunque esistono, pensano di potere – impunemente – sfruttare e maltrattare i loro collaboratori …. magari seguendo…indicazioni “esogene”.

E, ciò che è più grave, molti “capetti” sono al loro posto, diversamente da quanto avviene per la Rete dove gli avvicendamenti nei ruoli di sintesi sono frequenti, da molto tempo (forse troppo), e da molto tempo (forse troppo) reiterano comportamenti inaccettabili che necessitano degli interventi del Sindacato e della funzione HR alla quale riconosciamo equilibrio e lungimiranza e che spesso, ancorchè non possa intervenire direttamente, dimostra quella sensibilità e professionalità nella gestione delle risorse che manca, appunto, al “capetto” di turno. E’ uno dei problemi determinati dalla mai condivisa scelta di delegare molti aspetti gestionali proprie del Personale ad altre funzioni.

Gli stessi comportamenti peculiari dei capetti, si riscontrano in qualche società facente parte del gruppo i cui uffici insistono negli stessi stabili della Region Sicilia.

Cari “capetti” la misura è colma e la pacchia è finita.

Non saranno più ammessi comportamenti e anomalie come quelle sopra descritte e useremo tutti gli strumenti a nostra disposizione per denunciare e correggere tale distorto modo di operare che, oltre ad essere contrario a qualunque policy aziendale e alle regole di buona convivenza e di buon senso, crea un clima controproducente che non migliora né la qualità del lavoro, né la qualità della vita delle colleghe e dei colleghi che hanno la sfortuna di essere gestiti da personaggi di scarso valore umano e professionale.

A presto!

  

Palermo, 13 novembre 2019

LA RAPPRESENTANZA SINDACALE AZIENDALE

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